Marquez – Cent’anni di solitudine.
Questo eterno scrittore ci ha lasciati nel 2014.
Dei suoi scritti solo due vengono sempre nominati. Sono delle pietre miliari della letteratura.
In Cent’anni di solitudine la storia è una fiaba che sembra partire dalla preistoria. Dai primi uomini sulla terra e dalle prime loro scoperte. L’uomo è avventuroso. Deve lasciare impronte dove cammina.
La terra in questo romanzo è l’elemento cardine. Viene calpestata dai tanti membri della famiglia che si susseguono per generazioni. A ripensarci, Marquez, aveva 15 fratelli e sorelle. Ognuno con la sua storia e la sua avventura da compiere.
Quando crediamo che la nostra vita sia senza uno scopo ripensiamo alla famiglia Buendìa, protagonista del romanzo. Sebbene i personaggi raggiungano tutti tristemente la solitudine della morte, ognuno di loro la vita l’ha vissuta. Nel bene o nel male. Essa risulta sempre caratteristica e vale la pena d’esser vissuta. Questo, a mio avviso, è il senso profondo di questo capolavoro.